mercoledì 30 aprile 2008

Assente


Lettere che nessuno mai ha letto
Dimenticando il passato di noi
Ricordo bene le tue parole come scorre il vento in me
Che nel silenzio tu veramente mi vuoi.

Sento nelle mie mani il battito del tuo cuore
Senza averti qui per toccarlo
Ascolto il nostro canto all' amore
Senza abbracciarti per ascoltarlo.

Questa volta sei andato via
Il tuo addio ha ucisso una parte di me
Una carezza apre una ferita
Amore, sei sparito, dimmi dove?

giovedì 24 aprile 2008

Le fiori di Antonio Rachesi
"I profumi sono i sentieri delle fiori"-Heinrich Heine

La solitudine di Antonio Rachesi
"Nella solitudine dove almeno siamo soli"-Lord Byron

mercoledì 16 aprile 2008

venerdì 11 aprile 2008

Benedetto amore


Due amanti destinati siamo noi
Dio è testimone, ci hanno unito le stelle
Guardavamo la luna insieme
Promettendo eterna devozione per sempre.

Un grido di aiuto da noi a Dio
Siamo entrambi invitati a essere amato
L'opportunità di vivere
Scambiare il nostro cuore ha fatto.

Delicato e scuro soffre il mio amato
Un cuore spezzato per me amorevolmente cucire
Liquidati cuore nuovo, una nuova vita
Accetto di essere sua moglie.

Il mio cuore, piccolo e dolce
Lui vede incredibilmente
Tale purezza e innocenza
Lei è tutto per me, lui dice.

Ora il giorno sta arrivando
Oggi, o in giugno
Un segno da lui: una colomba
Eternamente grata, Dio per questo benedetto amore.

mercoledì 9 aprile 2008

Canto della tristezza


(Di Pablo Neruda)




Non resta che invocare il tuo nome, creatore della vita:
soffro, ma tu soltanto sei nostro amico!
Parliamo solo il tuo incantevole linguaggio,
diciamo il perché della mia tristezza:
Cerco la grazia dei tuoi fiori,
l’allegria dei tuoi canti, i tuoi tesori.
Dicono che in cielo vi sia gioia,
vita e letizia: lì risuona il tamburo,
il canto è incessante e con esso si dissolvono
il nostro pianto e la tristezza,
nella sua casa dimora la vita… questo sanno i vostri cuori,
oh principi!
Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo lontane le mie parole.
Più che mie esse son tue.
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.
Si arrampicano così sulle pareti umide.
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tu riempi tutto, tutto.
Prima di te popolarono la solitudine che occupi,
e sono abituate più di te alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti.
Perché tu oda come voglio che m'oda.
Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
Senti altre voci nella mia voce addolorata.
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
Amami, compagna. Non abbandonare. Seguimi.
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.
Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
Tu occupi tutto, tutto.
Ne farò di tutte una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

martedì 1 aprile 2008

Nuda di sonno per Antonio Rachesi
"La sensazione del tuffo, nudo, che sempre un corpo femminile suscita in noi del bello."
Antonio Rachesi